TAGLIO UNGHIE: CHI LO DEVE FARE I toelettatori professionisti eseguono spesso questo compito, aiutando proprietari che non si sentono in
Sia l’ape che la vespa usano un pungiglione velenoso, con cui pungono come meccanismo di difesa
A causa di questa somiglianza molti ancora adesso confondono questi due animali.
L ‘ape si nutre del nettare dei fiori e dopo che ha punto la prima volta, muore.
La vespa, invece, si nutre di tutto ciò che la aggrada (insetti, nettare, piante o resti del nostro cibo) e può pungere più volte.
I sintomi da questi tipi di punture d’insetto possono variare, da una semplice sensazione di bruciore a un vero e proprio shock anafilattico.
Di solito il veleno nel pungiglione dell’ ape o vespa causa un forte dolore locale, arrossamento e gonfiore.
Questi sintomi lievi di solito scompaiono totalmente dopo ventiquattro ore.
I cani punti in precedenza, invece, possono sviluppare una sensibilità al veleno e ciò può scatenare reazioni allergiche più serie:
In base al grado di sensibilità del cane i sintomi possono scomparire dopo svariati giorni o, in caso di shock anafilattico, portare alla morte del soggetto.
Se invece si parla di una puntura d’insetto a carico delle mucose (bocca, lingua, tartufo ecc.)
Si possono incontrare complicanze gravi anche in soggetti non sensibili: ad esempio una puntura sulla lingua o sulla bocca può provocare un gonfiore delle vie respiratorie, ostacolando il passaggio dell’aria.
In generale tutti i cani possono subire una puntura da parte di un insetto, soprattutto se si porta l’animale a correre in campi incolti o in zone dove è possibile trovare degli alveari (tronchi cavi, luoghi abbandonati, campi fioriti).
I soggetti più a rischio sono i cani che sono stati punti in passato e che possono aver sviluppato una sensibilità al veleno.
Le parti del corpo che di solito sono più colpite sono:
Se risulta essere una puntura d’ape di solito nel punto colpito si può ritrovare il pungiglione ancora conficcato con il sacco velenifero.
Rimuovere il pungiglione con delle pinzette facendo attenzione a non stringere il sacco velenifero attaccato (si potrebbe inoculare altro veleno).
Se risulta essere una puntura di vespa non ci sarà un pungiglione da togliere ma dovrete fare attenzione se l’insetto si è allontanato o no dal cane, poiché potrebbe pungerlo nuovamente.
In entrambi i casi si può usare del ghiaccio o acqua fredda per limitare il dolore della puntura.
Sintomi più gravi come orticaria, nausea, difficoltà respiratorie ecc. devono essere trattate con estrema urgenza
Distendete il cane e, se svenuto, disponetelo su un lato per contenere le reazioni allergiche va somministrato al cane un analgesico, antistaminico e/o cortisone.
Se i sintomi dovessero essere gravi da subito, anche se prestato primo soccorso, bisogna prendere contatto immediatamente con il proprio veterinario e trasportare tempestivamente in clinica il cane
Sebbene i cani vengano spesso in contatto con api e vespe, queste pungono solo se si sentono realmente in pericolo, preferendo volare via se leggermente infastidite.
Alcuni comportamenti tuttavia possono essere utili, soprattutto mentre passeggiamo nel bosco:
Resta comunque da far notare che non esistono delle misure di prevenzione vere e proprie se non evitare l’incontro con questi insetti monitorando sempre il cane se si scorgono api o vespe nelle sue vicinanze.